Conosciuta per la sua estetica particolare e apprezzata dal nord al sud d’Italia , la fede sarda, oltre alla bellezza, ha un suo mondo tutto da scoprire che si compone di tradizioni millenarie, leggende e ovviamente “amore“.

Fede sarda: le origini dell’anello
Le sue origini risalgono a molto, molto lontano, per l’esattezza al 1.800 a.C.. E’ proprio nell’epoca nuragica infatti che viene creata la primissima fede sarda. La leggenda legata a questo particolare anello narra che le Janas – le fate che vivevano nelle Domus Janas – forgiavano splendidi gioielli in filigrana i quali, venivano poi indossati nei loro incontri con le divinità.

Che quella delle Janas sia una storia credibile o no, esiste anche un’altra tradizione legata alla vera e all’amore. Un tempo infatti, la fede sarda veniva tramandata da madre in figlia. In poche parole un vero e proprio passaggio generazionale.
Il dono avveniva esclusivamente per eventi importanti da celebrare come matrimoni, nascite e doveva essere indossato esclusivamente sull’anulare sinistro, dito dove scorre la vena dell’amore.
Le diverse tipologie di fedi
Oggi, possiamo dire che il monile sardo è diventato un vero e proprio simbolo tradizionale da portare a casa con sé come ricordo della vacanza passata sull’isola.
Ne esistono però tipologie differenti in base alla zona di provenienza come la fede sarda:
- Fonnese,
- Campidanese,
- Nuorese.
Si differenziano tra di loro per le lavorazioni come ad esempio i dettagli con foglioline, pallini e canutiglie. Ad ogni modo sia che si tratti della fede fonnese, campidanese o nuorese, c’è sempre un elemento che le accomuna: le piccole sfere.

Solitamente variano da una a cinque ma ciò che dà valore all’anello è il loro significato. Stanno infatti a simboleggiare i chicci di grano che a loro volta rappresentano: prosperità, fertilità e ricchezza nonché gli elementi che legano preziosamente in tutto e per tutto la coppia rendendola forte e stabile.
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